So che qualcuno storcerà il naso, ma è facile criticare la vita ed i sentimenti degli altri. Molto più difficile è VIVERE in prima persona. Questa è una esperienza vissuta. Vale la pena raccontarla.
Premetto che sono contro gli stereotipi e odio gli ipocriti. Odio i luoghi comuni e le frasi scontate dette per circostanza. Ed ho abbastanza esperienza per dire che tra uomini e donne non esiste una sola verità.
Talvolta preservare il nostro equilibrio interno è la cosa più importante. Dietro la vita ufficiale di ogni uomo/donna spesso si nasconde la passione, la voglia sfrenata, la voglia sadica che è in noi ma che non trova posto nella "quotidianità".
Esiste la felicità (minore) di una vita sicura (ma monotona) ed esiste la felicità (più "violenta") di una vita vissuta freneticamente e/o pericolosamente.
Nella mia lenta maturazione ho incontrato una donna con la quale abbiamo fatto un viaggio di ricerca e scoperta attorno a noi. Ci siamo conosciuti, amati e ri-amati all'impazzata. Poi ho scoperto che frequentava altri uomini. Non le ho mai detto che l'avevo scoperto. Ma poi lentamente ne abbiamo parlato così serenamente che i suoi (deludenti) incontri sono diventati oggetto di discussione.
Non sono mai stato geloso perché mi sono sempre sentito "superiore" a quegli uomini. Lei me lo confermava tutti i giorni. Per me lei c'era sempre. Ogni volta che volevo. Sapeva i miei orari e le mie "finestre". Si sapeva organizzare bene.
Con l'occasione mi si è aperta una finestra sul mondo maschile visto dalle donne che mi è stato molto utile. Non avrei mai pensato che la situazione maschile fosse così misera e scialba.
Siamo andati avanti così ed io non ho mai cercato altra donna che lei. La situazione sembra criticabile, ma io nel mio più profondo mi sono sentito suo. Per me andava bene. Ed in fondo andava bene anche a lei.
Faccio mia la morale del poeta (modificandola) "Amici, lo so bene che chi ha la donna bella non l'ha tutta per sé; ma io, modestamente preferisco una torta in tanti, che una merda da solo".